“Siamo chi eravamo” - Federica Pannocchia

"Ho deciso di rispondere all'odio con l'amore." 




Autore:
 
Federica Pannocchia 

Titolo: Siamo chi eravamo

Pagine: 361

Editore: Porto Seguro

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2021

Prezzo: 17,95€

Trama: il passato, con i suoi errori, lascia insegnamenti sempre attuali, dai quali partire per costruire oggi una società migliore. Questa è la tesi di partenza di "Siamo chi eravamo", raccolta di testimonianze che, a partire dalla storia di Anna Frank, guarda a eroi di oggi, in un viaggio formativo, educativo e umano. Chi sono le Anna Frank moderne? Che cosa abbiamo imparato dal nostro passato? E che cosa possiamo fare noi, oggi, per abbattere ogni forma di discriminazione, indifferenza, bullismo e razzismo? Federica Pannocchia vuole dare voce a chi non ne ha una: accende così i riflettori sul dramma della Shoah tenendo un occhio puntato sul presente, incoraggiando a documentarsi e a prendere posizione. Ad accettare noi stessi e il prossimo, ad amare la vita follemente.

Recensione: E' da un po' che ho finito di leggere questo libro, ma ho aspettato a pubblicare la recensione perché volevo prima elaborare bene il tutto, è di grande impatto emotivo. Quindi vorrei iniziare a parlarvene utilizzando le parole dell'autrice: Questo libro vuole essere molto più di un libro. Vuole essere un viaggio umano composto da parole scritte da decine di mani, unite indipendentemente dalla propria religione, dalla propria provenienza, dal proprio paese, dal colore della propria pelle, dal proprio vissuto…

L'autrice non è solo chi ha scritto il libro, ma anche la persona che troviamo al suo interno, la quale ci racconta diversi momenti importanti della sua vita e ci spiega come ha reagito ad essi creando un'associazione: "Un ponte per Anna Frank" che è contro le discriminazioni di ogni genere. Il nome dell'associazione non è casuale, Anna Frank è una figura importante nella vita di Federica ed è fortemente presente anche in questo libro, non solo come Anna, ma come ebrea perseguitata, deportata e uccisa nei campi di concentramento, ricordiamo Anna per ricordare tutti.

Al centro del libro troviamo delle riflessioni profonde su molteplici temi, primo fra tutti l'autrice ci mette davanti alla realtà, si chiede come sia possibile che nel 2021 esistano ancora guerre e  discriminazioni sociali di ogni genere. L'unica cosa che possiamo fare è attivarci nel nostro piccolo, fare la differenza, aiutare chi ne ha bisogno, penso che il messaggio di fondo del libro sia proprio questo: aiutiamoci, aiutiamo chi è meno fortunato di noi.

Uno spaccato molto importante riguarda la seconda guerra mondiale e tutti i morti che ci sono stati, la verità è che tutto questo non ci ha insegnato molto, anzi forse nulla. La guerra esiste ancora, la storia dovrebbe essere magistra vitae (maestra di vita), diceva Cicerone, invece il mondo in cui viviamo non ha compreso i propri errori. Non dimentichiamo, la memoria è importante.

Il testo alterna riflessioni dell'autrice a momenti della sua vita, ma trova lo spazio anche per dei racconti. In uno di questi immagina un dialogo tra tre persone: Ariela (1940 ebrea), Federica (2020 in Italia), Sana (2020 in Siria); mi ha distrutta emotivamente, mi ha ricordato quanto sono fortunata ogni giorno della mia vita ad avere un tetto, una famiglia, la possibilità di studiare, siamo nati nella parte giusta del mondo, nel periodo storico giusto, ma non tutti hanno avuto la nostra stessa fortuna. Non possiamo fare più niente per l’Ariela del 1940, possiamo fare qualcosa per la Sana del 2020, imparando da Ariela e dalla sua storia. Non ho una casa. Non ho un presente. Non ho un futuro sicuro.” 

Le mie perplessità riguardano la struttura del libro, è pensato per poter essere letto in parti, infatti spesso non c'è un nesso logico e si passa troppo velocemente da un argomento ad un altro, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, cosa che mi ha confusa parecchio. Penso che sia venuta fuori una sorta di miscuglio tra racconti, parti dedicate all'associazione, vicende autobiografiche e riflessioni, che per quanto potesse essere sicuramente sensato nella mente dell'autrice non è ben chiaro al lettore e lo disorienta. I miei complimenti vanno alla sensibilità dell'autrice e alla sua capacità di trasmettere le emozioni, questa è sicuramente la parte più importante perché il suo messaggio arriva forte e chiaro.

Alcuni personaggi dei racconti potevano essere descritti meglio, altri invece hanno avuto il giusto spazio. Lo sfondo storico è descritto in maniera molto realistica in tutti i racconti, si riesce ad essere catapultati all'interno della storia, ho apprezzato anche la continuità cronologica.
Questo libro tratta una miriade di argomenti: le spose bambine, il disastro di Chernobyl, il bullismo, l'omosessualità; ma la verità è che non potrei mai esaurire il discorso, quindi vi invito fortemente a leggerlo. Non è facile, non per la scrittura che è davvero scorrevole, ma per le tematiche che affronta, per la cruda verità dei fatti narrati, per l'angoscia che lascia il solo pensiero che siano accaduti realmente, ma proprio per questo la voce di Federica dovrebbe arrivare a tutti. "Questo libro vuole essere un sorriso dopo una lacrima. Una coperta calda dopo una giornata fredda. Un abbraccio quando ci sentiamo soli. Un inno alla vita".

Ringrazio di cuore l'autrice, Federica Pannocchia, per la fiducia che ha riposto in me e per avermi mandato la copia digitale del suo libro, le auguro di riuscire ad aiutare quante più persone possibili con la sua associazione, abbiamo bisogno di più persone così.

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Leggereste questo libro? Lo conoscevate? Fatemi sapere nei commenti.


 

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